“Viaggio oltre i Confini: per un’Esperienza di Luce, Gioia e Amore”: questo il tema sviluppato dal Prof. Marco Ferrini nel corso del Seminario svoltosi in Emilia Romagna, a Pinarella di Cervia, dal 30 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008.
E’ stata un’esperienza che, secondo le testimonianze stesse dei partecipanti, ci ha stimolato a guardare più profondamente dentro noi stessi, per non fermarsi all’apparenza delle cose ma per ricercare quell’essenza e ulteriorità di senso che può soddisfare i bisogni esistenziali più intimi, restituendo un senso di pienezza che non può derivare da eccitazioni o stimolazioni esterne bensì dall’ essersi nutriti interiormente, nell’anima. A prescindere da quanti piaceri si possano sperimentare a livello sensoriale, ha spiegato Ferrini, la persona non può mai rimanere a lungo completamente soddisfatta da quel tipo di cibo, perché la sua identità profonda non è costituita dai sensi, ma dal sé di natura spirituale che la letteratura vedica definisce con il termine atman. Come imparare a nutrirsi del cibo per l’anima? Come entrare in contatto con l’origine divina della nostra coscienza e della nostra vita?
Da qui la ragione, ha spiegato Ferrini, di un Seminario dedicato al Misticismo nella tradizione classica indiana, perché l’esperienza mistica è la chiave di volta, l’architrave necessaria per costruire una vita di autentico appagamento interiore, di realizzazione spirituale, di gioia e amore, ottenimenti non raggiungibili senza un’elevazione anche sul piano etico e morale.
L’esperienza mistica racchiude l’essenza della spiritualità; essa svela il mistero e il segreto della vita celato nell’uomo e nell’universo e consente di compiere un viaggio di coscienza oltre i limiti del proprio ego, dei condizionamenti, della mera razionalità che non ha ali per volare oltre i confini e gli ostacoli terreni.
E’ stata spiegata la correlazione molto stretta esistente tra Misticismo e Mito, che nel loro significato autentico appaiono poco comprensibili all’uomo moderno, generalmente considerati in termini riduttivi rispetto alle conoscenze acquisibili attraverso i sensi, la mente e l’intelletto ma, come dimostrano anche le moderne scoperte scientifiche ad esempio nel campo della fisica subatomica, questi possono svelarci solo una parte molto limitata e soggettiva della realtà.
Il Misticismo necessita della Scienza? La Scienza necessita del Misticismo?
La storia di vita di tanti mistici e scienziati ci insegna che l'uno non necessita dell'altra per fare le proprie scoperte, ma l’uomo ha bisogno di sviluppare le sue conoscenze e le sue esperienze sia nell’ambito del Misticismo che della Scienza, per una sua crescita personale più compiuta, per ricercare un’integrazione tra la fede e la ragione, le quali risultano ben conciliabili se si eleva la coscienza ad un certo livello di realizzazione e comprensione della realtà. Lo dimostrano tanti scienziati moderni le cui teorie rivelano una convergenza sorprendente e straordinaria con le verità universali dei mistici delle varie tradizioni spirituali.
Il Seminario ha dato modo di studiare direttamente le fonti del Misticismo classico indiano: i Veda con il loro Misticismo fondato sul sacrificio e sull’offerta di opere; le Upanishad che celebrano il sacrificio della conoscenza con l’offerta al Divino dei propri pensieri, attaccamenti e desideri; il Misticismo dello Yoga per il dominio della mente e delle funzioni cognitivo-affettive e per il raggiungimento del samadhi o assorbimento di coscienza nel sé spirituale e in Dio e infine l’alto Misticismo della Bhakti Vaishnava caratterizzato dalla dedizione di se stessi e dall’offerta di amore a Dio. La Bhakti è stata studiata in tre delle sue principali espressioni letterarie ed esperienziali: nella Bhagavad-gita, nel Bhagavata Purana e nella filosofia di vita di Shri Caitanya Mahaprabhu e della sua Scuola.
Il Seminario si è rivelato essere un’opportunità importante per trarre ispirazione dalle intuizioni illuminanti di grandi mistici della storia ed imparare a come esperire anche quello che ordinariamente non è possibile nemmeno concepire, ma che si rende accessibile attraverso un percorso personale di crescita che produce, sin dai primi passi, un senso di appagamento profondo.