Nei testi indovedici si spiega che gli occhi di per sé non riescono a vedere la Realtà, rimangono piuttosto abbacinati dal mondo delle apparenze; possono percepire soltanto la materia, ma per vedere ciò che è oltre ad essa, per risvegliarsi alla realtà interiore, profonda, per cogliere l'essenza dentro e fuori di noi, occorre ricevere la misericordia divina e dotarsi di altri occhi rispetto a quelli fisici.
Sono gli occhi dell'anima quelli che permettono di percepire nel relativo, e oltre ad esso, l'Assoluto, cogliendo l'eternità al di là dell'effimero, l'immortalità oltre la morte.
La ricerca di se stessi rappresenta il substrato della meditazione. Individuare se stessi significa conoscere la propria natura profonda.
Marco Ferrini ti rivela come stare nel qui ed ora, acquisendo consapevolezza e compiendo il viaggio evolutivo alla scoperta del Sé.