La Bhagavad-gita risponde ad un grande interrogativo posto da Arjuna e Krishna: è migliore l'azione o la rinuncia?
Krishna spiega in maniera mirabile il valore della rinuncia non come completa astensione dall'agire, perché in realtà l'azione è intrinseca alla vita, ma come rinuncia ad attività scorrette, condizionate, che impediscono il raggiungimento del vero bene, nostro e altrui.
Un ascolto che ci guida ad apprendere l'arte dell'agire.