I nostri sogni ed istanze ideali appaiono lontani, utopici, irraggiungibili, se limitano la realtà dell’esistenza ad un solo segmento: dalla nascita alla morte. Escludere la continuità della coscienza e della vita rappresenta un errore tragico, che non permette di progettare adeguatamente il presente e il futuro e non da tempo sufficiente alla concretizzazione di un piano di vita che possa essere pienamente appagante.
Solo rendendoci conto che la morte non implica l’estinzione del sé spirituale ma semplicemente un suo passaggio da una dimensione di esistenza ad un’altra, possiamo approfondire in maniera costruttiva la psicologia del ciclo della vita nella sua interezza e imparare a guardare l’esistenza come ad un meraviglioso viaggio evolutivo. Lo strumento per fare questo viaggio è la conoscenza e il fine è la scoperta dell’amore. Realizzando l’amore realizziamo l’eternità della vita e sconfiggiamo la paura della morte.