Tradire significa venir meno ad un patto, un’ intesa, un progetto.
Il tradimento, che può avvenire in ambito affettivo, sociale o professionale, è la conseguenza di una devastante perdita di valori che caratterizza sempre più la nostra epoca, tanto che oggi potremmo definirlo la “banalità del male”.
Dal tradimento nascono rancore, risentimento e vendetta, che costringono la persona in una prigione di sofferenze profonde e logoranti.
Eppure ci si può risollevare anche da un tradimento inferto o subito, comprendendo a fondo chi e cosa è stato tradito, quali valori sono stati depauperati, e da qui ricominciare a progettare la propria vita.
Non c’è riscatto dal tradimento se non c’è perdono.
Quest’ultimo è l’esito di un livello di coscienza che è oltre la sfera mentale, intellettuale ed emotiva, essendo un bene di natura spirituale.
Si sceglie consapevolmente di perdonare per riconquistare la propria libertà interiore e riporre al centro di ogni relazione l’umanità e la sacralità dell’essere.