Un viaggio affascinante alla riscoperta della grandiosità del mito, attraverso la narrazione di due grandi tragedie a confronto, Medea e Ganga, appartenenti ad antiche tradizioni che, seppur lontane temporalmente e spazialmente, sono tra di loro drammaticamente convergenti.
La civiltà ellenica, da un lato, e la tradizione indovedica, dall’altro: entrambe contribuisco alla bellezza e allo splendore del mito che in queste due tragedie si dispiega ad ali aperte, in un dialogo sovrabbondante di senso tra Occidente ed Oriente.
Due figure femminili affascinanti e possenti che, pur incarnando entrambe l’archetipo della madre che uccide i propri figli, agiscono con motivazioni e finalità molto differenti.
L’agire di Medea è infatti mosso da passioni distruttive e da sentimenti di odio e terribile vendetta a causa del tradimento subito dal proprio amante, che aveva largamente contribuito alla sua fama di eroe, cui aveva dedicata la proprio vita; Ganga, dea luminosa proveniente dai pianeti Celesti, agisce invece animata da sentimenti di benevolenza e compassione a beneficio degli otto saggi che l’avevano implorata di essere salvati dalle sofferenze della vita incarnata su questo pianeta Terra.
Le immagini e le emozioni che si producono dentro di noi attraverso una lettura attenta e concentrata di queste narrazioni, scuotono potentemente il nostro mondo interiore e ci muovono a considerare le vicende in esse narrate con maggior forza, ampiezza di vedute e soprattutto di senso per meglio comprendere la nostra vita nel qui ed ora.