La felicità è sempre presente in noi, almeno in potenza.
Realizzarla è possibile nella misura in cui sappiamo vivere in armonia con noi stessi e con tutte le creature.
Per riuscirvi, dobbiamo innanzitutto sapere chi siamo; se non conosciamo la nostra natura spirituale, non siamo neanche consapevoli di cosa rappresenti il nostro bene.
Se non conosciamo il nostro bene, non possiamo conoscere quello degli altri.
Per conseguire il nostro vero benessere e favorire quello altrui, è necessario prendere coscienza di sé.
Prendendoci cura della nostra salute spirituale, ne potremo trarre grandi benefici e abbandonare i pesanti fardelli dovuti ai condizionamenti.
Possiamo sperimentare la nostra dimensione metafisica e realizzare che non siamo il nostro corpo, anche se il nostro bene interiore non è misurabile come un paio di scarpe.
Cosa cerchiamo tutti? La felicità.
Se lo teniamo presente ogni qualvolta interagiamo con gli altri, proponendoci nell'aiutarli a realizzarla, potremo sperimentarla anche noi.
Siamo tutti in rete, nulla esisterebbe nella sua eternità, pienezza e felicità separatamente dal tutto.
In termini teologici, il “tutto” è un dono di Dio.