La meditazione è uno strumento, un mezzo, grazie al quale è possibile fare un viaggio esplorativo all'interno di sé stessi, varcando soglie, dimensioni sconosciute, ciò che in una terminologia psicanalitica potrebbe definirsi inconscio. Sebbene questa esperienza sia di per sé straordinaria, il processo meditativo non si limita a ciò, esso infatti non si esaurisce in un semplice pensiero o in una mera riflessione, ma innesca piuttosto una trasformazione, una modificazione del principio pensante. La meditazione può portare ad esperienze interiori cui l'intelletto non giunge, la percezione delle quali esula persino dalla sua funzione.
Tale trasformazione non può avvenire se non attraverso un investimento personale, con impegno, operosità e creatività e, una volta ottenuta, sarà possibile travalicare il pensiero ordinario giungendo ad una dimensione più profonda, ad esso non accessibile, proprio come per mezzo di una barca sarebbe possibile solcare le acque approdando ad una diversa sponda. Il raggiungimento di questa dimora in cui l'uomo può trovare sé stesso ed il proprio principio Divino, portandosi oltre la comune esperienza sensoriale e concettuale, si definisce trascendenza. Proseguendo verso questa dimensione più profonda, gusti e tendenze connesse all'io condizionato, esito di esperienze accumulate nel corso di diversi cicli esistenziali possono destrutturarsi, lasciando emergere via via quel principio luminoso, eterno ed immutabile, che è il sé spirituale, intima e reale natura di ciascuno.