La condizione naturale dell'essere è la felicità.
I grandi testi dello Yoga, Bhagavad-gita e Yogasutra di Patanjali, ci spiegano che nella nostra essenza spirituale noi siamo costituiti di beatitudine (ananda, in sanscrito).
Ma perché allora sperimentiamo spesso così tanta sofferenza?
Sperimentiamo sofferenza nella misura in cui non siamo centrati in noi stessi.
E' per questo che gli Yogasutra di Patanjali e la Bhagavad-gita ci parlano di progressivi livelli di percezione della realtà del nostro essere, da quello più grossolano ed esteriore alla nostra natura profonda spirituale.
Senza la pratica della meditazione è difficile realizzare chi siamo in profondità. E se rimaniamo alieni a noi stessi, non riusciamo ad essere intimamente e stabilmente appagati.
La meditazione ci permette di fare esperienza del nostro vero sé e della nostra intrinseca felicità, e questo ascolto ci stimola e ci guida verso questa realizzazione.