Dhyana, la meditazione, è una scienza e, come tutte le discipline scientifiche, ha una sua epistemologia.
Negli Yogasutra si spiega che la meditazione è il settimo stadio degli otto previsti da Patanjali per conseguire il samadhi, la realizzazione della realtà.
Questi stadi sono tutti interagenti e collegati tra loro:
Yama
Niyama
Asana
Pranayama
Pratyahara
Dharana
Dhyana
Samadhi
Yama (astensioni) e Niyama (prescrizioni) costituiscono un impianto etico-morale di base che rende possibile il raggiungimento della meta del percorso indicato dallo Yoga.
Le asana sono le posture che predispongono al meglio il corpo fisico.
Il Pranayama è quella scienza della respirazione che ci consente di avere a disposizione le energie vitali (prana) che ci sono necessarie per compiere al meglio il lavoro evolutivo che ci siamo prefissati.
Il prana diviene sempre più disponibile quanto più seguiamo Yama e Niyama, dunque quanto più viviamo con rispetto e sensibilità verso tutti gli esseri e con devozione verso l’Essere di tutti gli esseri, come lo definisce Patanjali, ovvero il Signore supremo, Dio.