Insegnare non significa indottrinare. Un padre non impone nulla al figlio adulto, bensì lo educa a comprendere e a discernere, senza incantamenti, suggestione, né ricatti né costrizioni, così Krishna come archetipo del guru educa Arjuna a pensare e a scegliere in libertà.
Il vero educatore stimola ad un approccio consapevole e maturo alla realtà, a pensare con la propria testa, a valutare, a soppesare, ad assumersi le proprie responsabilità, a formarsi le proprie idee sulla base di insegnamenti e valori autentici e incoraggia la persona a sentirsi libera di fare le proprie scelte, perché solo così potrà essere profondamente persuasa e soddisfatta del proprio cammino di ricerca e di vita.
In una progressione organica e sistematica, le strofe della Bhagavad-gita oggetto di questo seminario, sono propedeutiche ad attivare questo alto discernimento e libertà di pensiero e a comprendere l’insegnamento conclusivo di questa grande opera che ci apre allo scopo evolutivo più alto: il conoscersi nel proprio sé, oltre illusioni e condizionamenti, e l’affidarsi consapevolmente a Dio, raggiunto il quale eternamente si sperimentano sapienza, beatitudine e amore.