“Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita…”; chi di noi non ricorda questo celeberrimo passo, che dà inizio alla prima Cantica della Divina Commedia e con essa al viaggio dell’uomo nelle tre dimensioni ultraterrene?
Ed è proprio a questo avventuroso viaggio e all’affascinante dialogo tra l’opera di Dante e la Bhagavad-gita della tradizione classica indiana, che hanno preso parte i circa duecento presenti al Seminario invernale del CSB appena conclusosi, tenuto dal Prof. Marco Ferrini a Pinarella di Cervia durante la settimana delle Festività natalizie.
Con una costante comparazione tra la cosmogonia dantesca e quella puranica, alternando i versi della Commedia agli shloka della Gita, dei Purana e delle Upanishad, abbiamo percorso l’universale viaggio dell’essere alla ricerca dell’illuminazione e del senso della vita.
Seguendo un percorso il più possibile sistematico per il tempo a disposizione, il Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta ha analizzato soprattutto le prime due Cantiche della Commedia alla luce della Bhagavad-gita, nei quattro livelli di lettura del testo - letterale, allegorico, morale e anagogico - descrivendo e commentando i molteplici, vividi esempi di sofferenza e di bassezza umana tipici delle dimensioni infernali, fino a quelli progressivamente meno tenebrosi ma pur sempre vincolanti del Purgatorio, in buona parte corrispondenti agli stati di esistenza sui pianeti intermedi descritti nella letteratura puranica.
Il relatore ha più volte precisato che le diverse dimensioni e i differenti cieli descritti in tali opere sono prima di tutto dimensioni di coscienza, stati interiori dell’individuo, che vive già qua, senza necessità di trasferirsi altrove, il proprio inferno, il proprio purgatorio, oppure la propria condizione paradisiaca. La lettura della Commedia dal vivo con commenti inediti di natura psico-anagogica e gli approfondimenti e i paralleli alla luce della tradizione vedico-puranica, hanno fatto palpitare, trasalire, talvolta preoccupare, spesso meditare ciascun “lettore”, o meglio, viaggiatore, che in numerosi casi ha potuto vedere la propria personalità allo specchio, senza veli, senza maschere, con i suoi tratti rassicuranti ma anche con quelli luciferini, traendo indicazioni costanti per l’elevazione della coscienza e il miglioramento della qualità della vita. Lo studio, suddiviso in due sessioni giornaliere, è stato coadiuvato ed integrato da rappresentazioni teatrali e recitazioni di poesie. Gli ottimi pasti vegetariani, l’armoniosa compagnia, le passeggiate sul mare e lo scambio di riflessioni, il momento mattutino di canti e meditazione hanno completato il viaggio, rendendolo più che mai proficuo ed appagante. In questa splendida cornice si sono tenuti anche gli esami dei corsisti del Dipartimento Accademico, nonché la cerimonia di consegna di alcuni attestati di Doctorate Ph.D., che è stata un’ulteriore occasione di condivisione di sentimenti e riflessioni ispirate agli studi svolti.
La settimana vedico-dantesca è volata, con grande soddisfazione ed entusiasmo da parte di tutti i partecipanti. In attesa di volare ancora meglio nei cieli paradisiaci della Commedia e della Bhagavad-Gita, oggetto del Seminario che si svolgerà dal 6 all’11 aprile prossimo, durante le festività pasquali, è possibile ascoltare (per chi non ha potuto esserci) o ripercorrere tutto lo stimolante lavoro fatto, grazie alla registrazione integrale e digitale delle 8 giornate di studio.