“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la dritta via era smarrita”. Marco Ferrini coglie spesso questo verso dantesco, come emblema significativo e strettamente pertinente alla vicenda umana dell’individuo quando egli si confronta con le problematiche e le crisi nelle relazioni. Per superare la nassa in cui l’essere umano è coinvolto, la persona deve imparare a conoscersi profondamente scandagliando il suo cuore, inteso come serbatoio dell’inconscio, ricettacolo del karma.
In questo modo può scoprire la storia sua e quella della famiglia cui fa riferimento e, perché no, anche le sottili ma robuste radici dei legami karmici che la collegano a tutti quegli “altri” che, in qualche modo, sono transitati sulla sua strada. Attraverso questo costante esercizio interiore, si prosegue gioiosamente il cammino fino alla realizzazione spirituale che fa fiorire relazioni appaganti e durature.