Dentro di noi sembra spesso che convivono due nature: l'una ottenebrata, involuta, capricciosa; l'altra luminosa, protesa verso il bene e l'evoluzione.
Quando agiamo o rispondiamo agli eventi che ci accadono, interroghiamoci con quale di queste due nature stiamo operando. Siamo Dottor Jekyll o Mister Hyde?
In questo Seminario possiamo acquisire strumenti utili per comprenderci più in profondità e per realizzare che ad ogni azione che mettiamo in moto, seguendo l'una o l'altra delle due suddette nature, consegue una reazione dello stesso segno che forgia il nostro carattere e il nostro destino. Affascinante il parallelo che qui viene tracciato tra grandi autori della letteratura europea moderna, come Stevenson, Oscar Wilde e Shakespeare e i personaggi e gli insegnamenti dei mirabili classici della saggezza tradizionale indiana. Nel famoso romanzo di Wilde, il ritratto di Dorian Gray diviene lo specchio della sua interiorità e registrerà i segni non solo della decadenza fisica di Dorian ma anche della sua corruzione morale, in corrispondenza con le azioni malvagie da lui compiute.
La legge del karma enunciata nei testi vedici spiega accuratamente le dinamiche di tale fenomeno e permette di far luce su aspetti di così grande rilevanza per la nostra vita. Nella Bhagavad-gita XIII.22 si spiega: a seconda di come un soggetto si predispone nei confronti della natura, di cose e persone, raccoglierà il bene o il male in questa e nelle vite successive, e nascerà in condizioni corrispondenti al livello di coscienza sviluppato.
La sofferenza si produce quando si inseguono delle ombre, delle vanità, dei sogni fasulli, avendo assunto a linee guida della propri vita dei principi illusori, che non ci permettono di sciogliere il dilemma: essere o non essere? Gioire o soffrire? Vivere o morire?