Protagonista di questo evento nello storico e fastoso Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze è il suggestivo dialogo tra due grandi opere che hanno segnato la storia dell’uomo e della spiritualità d’Oriente e d’Occidente: la Bhagavad-Gita e la Divina Commedia. La Bhagavad-gita e la Divina Commedia provengono da contesti culturali, religiosi, politici, economici, sociali distanti nel tempo e differenti tra loro, eppure entrambe le opere descrivono con tratti sorprendentemente simili il viaggio impervio, spesso tormentato, ma al tempo stesso affascinante, che l’uomo compie alla ricerca di sé stesso e della propria realizzazione spirituale, intesa non in modo astratto ma come realtà dell’essere, che si può esperire vivendo ed agendo in questo mondo.
Entrambe le opere cantano lo stesso inno alla Vita, che sempre più diviene un inno d’Amore e di Gioia. Quest’inno dà voce ai sentimenti dell’anima e ai desideri spirituali più elevati, che altrimenti rimarrebbero tesori smarriti, obliati e celati nello scrigno del cuore. Vicini ma inaccessibili.