Nel Mahabharata, grande opera della letteratura classica indiana,
viene posta una domanda: che cosa c’è di più sbalorditivo al mondo?
Tutti testimoniano la morte degli altri, risponde il Re Yudhisthira, ma
nessuno prende seriamente in considerazione la realtà della propria
morte, percependola come un evento distante, lontano, astratto.
Capire quali sono gli ostacoli e le resistenze che ci impediscono
di affrontare con consapevolezza il tema della morte, comprenderne
a fondo il significato e la funzione, rappresenta l’investimento di
maggior successo di questa vita incarnata.
Ma come possiamo vincere la paura della morte e prepararci
al “grande salto”?
Sperimentando già in vita la nostra immortalità, realizzando
la continuità di coscienza che persiste nelle fasi di trasformazione
della materia ed agendo nel mondo con la consapevolezza che
l’orientamento che diamo alla vita con comportamenti, pensieri e
desideri determinerà non solo la qualità della nostra esistenza, ma
anche la direzione dell’anima nel viaggio post- mortem.