Qualsiasi cosa facciamo, abbiamo un ritorno dagli altri (e questo ritorno è sempre molto corrispondente al nostro agire, presente o passato che sia), ed è questo il significato di relazione. A: B = C:D La relazione di A con B, influenza anche la relazione di C con D. Siamo tutti interconnessi nel grande gioco della vita. E’ nelle relazioni che possiamo diventare simili a Dio, ovvero sviluppare ed esprimere il meglio delle nostre originarie qualità spirituali. Nelle relazioni spesso si sperimenta anche tanta sofferenza. A seconda di come noi impostiamo le relazioni e a seconda di come altri le impostano nei nostri confronti, proviamo benessere o malessere. La persona più sensibile si rende conto in tempi brevi se quel che sta dicendo, facendo o persino se quel che sta pensando ha effetti positivi o negativi sugli altri e sull’ambiente.
Quando una persona soffre e cerca un sollievo in qualcuno che possa consolarla e darle fiducia, non sempre è chiaro in lei che cosa abbia provocato la sua sfiducia, quella depressione, dolore o vago senso di malessere. Che cosa le sfugge, qual è la causa della sua sofferenza? Andiamo sempre a ricercare tale causa nelle relazioni che la persona ha intrattenuto. Tutto nel cosmo ha un ordine e questo ordine è stabilito dal dialogo, come diceva Galileo: “Dialogo tra i Massimi Sistemi”. Dunque il dialogo ristabilisce l’ordine, e lo ristabilisce anche nelle relazioni, ma nel dialogo ci deve essere per prima cosa la volontà di ascoltare, di prestare attenzione ai bisogni dell’altro. Quanto più le relazioni sono sattviche, tanto più sono di alta qualità, perché tanto maggiore è la capacità di ascolto e di dialogo. Sattva è l’ordine, la virtù, l’armonia. È la condizione che più di qualsiasi altra favorisce la nostra evoluzione. E’ una condizione, non una libertà completa, dunque anche sattva guna va trascesa.