Una delle funzioni principali del Mahabharata è di ricontestualizzarci in una prospettiva di senso, oltre i limiti angusti e illusori nei quali tende a rinchiuderci una cultura troppo schiacciata sul piano dell’esperienza sensoriale e dell’identificazione con il corpo. Se accogliamo di buon grado il suo invito e ci lasciamo trasportare dalle poderose acque della narrazione, scopriremo che il Mahabharata ci offre una straordinaria opportunità di rinnovamento, permettendoci di gettare il nostro sguardo oltre i condizionamenti, e di arricchirci di esperienze fondamentali per il nostro viaggio evolutivo.
Disponendoci all’ascolto con umiltà e pazienza, e partecipando empaticamente agli eventi narrati, verremo dotati di ali che ci permetteranno di sorvolare i disappunti della vita incarnata, che saranno immediatamente ridimensionati dalla grandiosità dell’opera e degli insegnamenti che custodisce. Troppo spesso dedichiamo tempo e risorse a questioni prive di vero valore, trascurando di dare attenzione a quanto d’importante e urgente la vita umana ci presenta. Il Mahabharata si ripropone esplicitamente di ristabilire le giuste priorità, riconducendoci alla nostra natura originaria di eterna felicità.
Lettura e commento di Vana Parva (Il Libro degli Insegnamenti della Selva) cap. 75-97